In questo viaggio meraviglioso
che è la vita di ognuno di noi ci sono dei giorni che restano vivi nella memoria
più di altri.
Sono i giorni in cui ti rendi conto che la tua vita ha preso la direzione che stavi cercando.
Mai avrei pensato di incontrare un giorno Victor “Tory” Failmetzger e sua moglie ed il giorno dopo Chris Britt, nipote di Maurice Britt.
Mai avrei pensato che la storia dei loro zii e nonni; soldati e ufficiali della Terza Divisione, con il loro sacrificio e la loro memoria, sarebbero stati il mezzo per unire in un amicizia profonda persone lontane migliaia di chilometri.
Già mi era successo con gli amici fraterni del Cinquantunesimo Bersaglieri e stiamo percorrendo insieme la strada dell’onorare e ricordare da oltre dieci anni.
Ed ora un nuovo inizio parallelo al primo.
Sono i giorni in cui ti rendi conto che la tua vita ha preso la direzione che stavi cercando.
Mai avrei pensato di incontrare un giorno Victor “Tory” Failmetzger e sua moglie ed il giorno dopo Chris Britt, nipote di Maurice Britt.
Mai avrei pensato che la storia dei loro zii e nonni; soldati e ufficiali della Terza Divisione, con il loro sacrificio e la loro memoria, sarebbero stati il mezzo per unire in un amicizia profonda persone lontane migliaia di chilometri.
Già mi era successo con gli amici fraterni del Cinquantunesimo Bersaglieri e stiamo percorrendo insieme la strada dell’onorare e ricordare da oltre dieci anni.
Ed ora un nuovo inizio parallelo al primo.
Mentre viaggiavo in metro, la
sera in cui ho conosciuto di persona Victor, mi tornava in mente l’immagine
dello Zio sul Carro Armato degli American Knights, la sua immagine era tra me e
Victor, era presente tra noi.
Era lui, nella fierezza del suo
essere soldato, nella fierezza del compimento della sua missione, il nostro
anello di unione.
Parlavamo di storia, delle gesta
degli eroi della Terza Divisione, dei racconti di guerra tratti dalle loro
memorie e loro erano di nuovo vivi, la loro memoria non era andata perduta, ma
era viva negli occhi di Victor e nei miei.
Lo stesso accadde la sera dopo,
quando camminando per via Veneto ho incontrato per la prima volta Chris Britt.
Il suo primo regalo fu un cappello dei Broncos… e pensai subito al nonno, giocatore dei Detroit Lions; anche il football era presente in questa storia fantastica; segnali indelebili che le stelle stavano giocando con me nel cielo.
Il suo primo regalo fu un cappello dei Broncos… e pensai subito al nonno, giocatore dei Detroit Lions; anche il football era presente in questa storia fantastica; segnali indelebili che le stelle stavano giocando con me nel cielo.
Chris Britt, nipote di uno degli
ufficiali più decorati della storia dell’Esercito degli Stati Uniti d’America
era con me, ed io, grazie all’invito del presidente Toby, che ho accettato
subito, avevo creato la sezione Italiana dell’Associazione della Terza
Divisione di Fanteria US Army ed in quei due giorni mi stavo accorgendo che la
vita aveva preso una strada ben definita, dove i colori erano il blu ed il
bianco a strisce diagonali.
Era un viale alberato pieno di
croci bianche con sopra dei nomi che stavano solo aspettando di essere
ricordati per quello che avevano fatto.
Erano foglie ingiallite dal tempo
che andavano tolte con le mani dal marmo bianco delle lapidi per dare di nuovo
vita al nome inciso sopra ed alla sua storia.
Erano soldati, a volte
dimenticati anche nella loro patria, come ha scritto Chris in una sua splendida
lettera dedicata a tutti noi.
Soldati che hanno compiuto cose
incredibili nella campagna di liberazione dell’Italia ed in particolare nella
Winter Line.
Monterotondo, Montelungo, Monte Camino, non hanno forse avuto l’attenzione della storia come il D-Day o la battaglia di Bulge, ma furono battaglie di logoramento ai limiti della sopportazione umana.
Monterotondo, Montelungo, Monte Camino, non hanno forse avuto l’attenzione della storia come il D-Day o la battaglia di Bulge, ma furono battaglie di logoramento ai limiti della sopportazione umana.
Il giorno della prima riunione della
sezione Italiana della Terza Divisione, mentre viaggiavamo in macchina, gli
occhi di Chris scrutavano l’orizzonte per cercare Monterotondo, per lui era
tutto un mondo nuovo, come lo era stato per il nonno, montagne nuove, pianure
nuove.
La macchina correva lungo la
strada della memoria, erano i ricordi, i racconti del nonno che prendevano
forma e colore; erano case, montagne, alberi, colline, cielo, fiumi, era tutto,
era emozione, vicinanza, odore, suoni, percezioni.
La nostra missione di onorare e
ricordare stava portando il nipote nei luoghi dei ricordi del nonno ed io stavo
vivendo quei momenti insieme a lui.
Arrivammo tutti all’hotel Best
Western di Cassino, venivamo da Roma, da Firenze, da Pistoia, da l’Aquila, da
Udine, da Milano, da Napoli, dalla Virginia e dal Colorado.
Tutti uniti da un solo simbolo,
che ci salutava dando il benvenuto all’ingresso dell’Hotel.
La prima visita in programma fu
nei luoghi della tragedia della 36a Divisione Texas sul fiume Gari-Rapido;
dalla collina, la vista del fiume e del campo di battaglia hanno fatto capire
subito il motivo per cui in due giorni caddero oltre 1000 soldati americani.
Ricordo il silenzio di Tory e
Chris di fronte alla pianura spoglia di alberi, attraversata da un piccolo
fiume impetuoso.
I campi di battaglia, tra San Pietro Infine e Cassino, fanno questo effetto perchè restano in molti casi intatti e danno l’esatta percezione del sacrificio che si è compiuto 75 anni fa.
I campi di battaglia, tra San Pietro Infine e Cassino, fanno questo effetto perchè restano in molti casi intatti e danno l’esatta percezione del sacrificio che si è compiuto 75 anni fa.
Dopo la pausa pranzo sentivamo
l’emozione correre come il sangue nelle vene e fu vera emozione quando in una
delle ultime curve Chris vide la collina di Monterotondo per la prima volta.
Il seguito fu un grande momento
per Lui e per tutti noi.
Fino a quando arrivammo nel punto esatto dove il nonno compì le sue gesta eroiche, li dove le buche del 30° reggimento sono ancora visibili nel bosco, come se il tempo si fosse fermato.
Abbiamo visto Chris sedersi dentro una buca e restare in silenzio guardandosi intorno, come per cercare lo spirito del nonno, che ancora corre tra quegli alberi ammirato dai suoi soldati.
Fino a quando arrivammo nel punto esatto dove il nonno compì le sue gesta eroiche, li dove le buche del 30° reggimento sono ancora visibili nel bosco, come se il tempo si fosse fermato.
Abbiamo visto Chris sedersi dentro una buca e restare in silenzio guardandosi intorno, come per cercare lo spirito del nonno, che ancora corre tra quegli alberi ammirato dai suoi soldati.
Una volta lessi che si apprezza
di più la vita quando si ha la coscienza di cosa è stato fatto dagli uomini per
poterla rendere libera da ogni schiavitù.
Guardando Chris uscire dal bosco,
nel suo sorriso, ho avuto quella percezione, credo respirasse meglio l’aria
fresca della sera e sentisse ancora di più il nonno vicino a lui.
La tappa successiva, sempre a
Monterotondo, fu la grotta di Audie Murphy, oggi la zona è stata pulita, c’è un
cartello stradale che indica la località, un pannello informativo ed un palo
per issare la bandiera americana durante le celebrazioni.
Monterotondo, una piccola collina dimenticata, che conservava dentro i suoi boschi la guerra di Britt, e la guerra di Murphy, due colossi della storia americana della seconda guerra mondiale.
Monterotondo, una piccola collina dimenticata, che conservava dentro i suoi boschi la guerra di Britt, e la guerra di Murphy, due colossi della storia americana della seconda guerra mondiale.
Rientrando verso le macchine, nel
silenzio che mi prende quando lascio queste zone, ero contento, perché oggi
posso scrivere a tutti voi, lettori di questa rivista e soci di tutto il mondo
dell’Associazione della Terza Divisione di Fanteria.
La missione è stata compiuta grazie al lavoro di tutte le persone dell’Associazione ed in particolare del Museo Historicus, nostra base operativa in zona, ed in particolare di Maria Cristina Verdone che è riuscita ad ottenere l’autorizzazione del proprietario di Monterotondo alla gestione della zona e che negli scorsi mesi ha corso in lungo ed in largo per tutta la zona per creare l’evento che tutti noi aspettavamo.
La missione è stata compiuta grazie al lavoro di tutte le persone dell’Associazione ed in particolare del Museo Historicus, nostra base operativa in zona, ed in particolare di Maria Cristina Verdone che è riuscita ad ottenere l’autorizzazione del proprietario di Monterotondo alla gestione della zona e che negli scorsi mesi ha corso in lungo ed in largo per tutta la zona per creare l’evento che tutti noi aspettavamo.
Oggi, grazie a Lei e tutti i soci
della Terza Divisione di Fanteria outpost 16, possiamo dire che la zona può
essere visitata ogni giorno dell’anno, con comode indicazioni e cartelli
informativi.
Ma la giornata del 7 dicembre,
sembrava non finire mai, e dopo Britt e Murphy venne il momento di onorare
Floyd K Lindstrom, la Medal Of Honor alla quale abbiamo dedicato la sezione
Italiana della Terza divisione di Fanteria.
I luoghi dove lui ha ottenuto al
più alta onorificenza sono stati individuati da poco e sono stati di grande
suggestione per tutti i partecipanti.
Nella zona tutto è rimasto come allora, anche una tanica di benzina, arrugginita dal tempo, era presente lungo la strada. Le rovine della casa dove fu posizionato il pronto soccorso, la chiesa dove venivano deposti i cadaveri, oggi hanno di fronte a loro la bandiera americana che sventola e ricorda che li, un giorno, passarono i Cottonbalers con il loro motto “Volere e potere”.
Nella zona tutto è rimasto come allora, anche una tanica di benzina, arrugginita dal tempo, era presente lungo la strada. Le rovine della casa dove fu posizionato il pronto soccorso, la chiesa dove venivano deposti i cadaveri, oggi hanno di fronte a loro la bandiera americana che sventola e ricorda che li, un giorno, passarono i Cottonbalers con il loro motto “Volere e potere”.
Impressionante la vista della montagna dal punto dove i ragazzi del 7° reggimento iniziarono a salire per conquistare Montecamino.
Saliremo su quella vetta il prossimo giugno con Chris e Tory e forse anche Toby… per raggiungere il punto esatto dove Lindstrom diede prova del suo coraggio.
Ma le sorprese non erano finite ed erano concentrate nel museo Historicus di Caspoli, che conserva numerosi reperti e oggetti appartenuti ai soldati della Terza Divisione di fanteria.
All’interno del museo ora è presente una parete dedicata alla Terza Divisione di Fanteria e la sorpresa per Chris fu di trovare le foto originali del nonno incorniciate sulla parete e questo è stato per lui il gran finale di una giornata per lui indimenticabile.
Per tutto il giorno ed i giorni a seguire, Victor è stato non solo colui che traduceva in Inglese per Chris, ma il nostro storico, che ha raccontato particolari delle sue ricerche fatte negli anni sulle battaglie lungo la Winter Line.
La sera, durante la cena
interminabile, tipica Italiana, abbiamo conferito a Chris e Victor, il titolo
di soci onorari del nostro avamposto.
I due giorni seguenti sono stati
dedicati alla visita dei luoghi delle battaglie della Winter Line e di Cassino,
con la partecipazione alle cerimonie ufficiali del 75° anniversario della
battaglia di Montelungo da parte dei reparti italiani cobelligeranti con gli
Alleati, con la presenza del Capo dello Stato, del ministro della difesa e
delle più alte cariche militari.
Tre giorni indimenticabili nella
memoria di tutti, tre giorni che sono stati solo un inizio, perché sappiamo che
Victor tonerà a giugno ed anche Chris.
Noi siamo già al lavoro per il
75° anniversario dello sbarco di Anzio e per il 75° anniversario della
liberazione di Roma.
Un saluto a tutti
Luigi Settimi - Outpost #16
Italy.
In this wonderful journey that is
the life of each of us there are days that remain alive in the mind more than
others. These are the days when you realize that your life has taken the
direction you were looking for. I would never have thought of meeting Victor
"Tory" Failmetzger and his wife one day and Chris Britt, Maurice
Britt's nephew, the next day. Never would have thought that the story of their
uncles and grandparents; soldiers and officers of the Third Division, with
their sacrifice and their memory, would have been the means to unite in a
profound friendship thousands of miles away. It had already happened to me with
the fraternal friends of the Fifty-first Bersaglieri and we are going along the
road of honoring and remembering for over ten years. And now a new beginning
parallel to the first one.
While traveling by metro, the
night I met Victor in person, I remembered the image of the Uncle on the
American Knights Tank, his image was between me and Victor, he was present
among us.
It was he, in the pride of his
being a soldier, in the pride of the fulfillment of his mission, our union
ring.
We talked about history, about
the deeds of the heroes of the Third Division, about the stories of war taken
from their memories and they were alive again, their memory was not lost, but
it was alive in Victor's eyes and mine.
The same happened the night
after, when I walked across Via Veneto and met Chris Britt for the first time.
His first gift was a Broncos hat ... and I immediately thought of his
grandfather, a Detroit Lions player; football was also present in this fantastic
story; indelible signs that the stars were playing with me in the sky.
Chris Britt, nephew of one of the
most decorated officers in the history of the United States Army was with me,
and I, thanks to the invitation of President Toby, whom I accepted immediately,
had created the Italian section of the Association of the Third US Army
Infantry Division and in those two days I was realizing that life had taken a
well-defined path, where the colors were blue and white with diagonal stripes.
It was a tree-lined avenue full
of white crosses with names that were just waiting to be remembered for what
they had done.
They were leaves yellowed by time
that were removed with the hands from the white marble of the headstones to
give new life to the name engraved above and its history.
They were soldiers, sometimes
forgotten even in their homeland, as Chris wrote in his splendid letter
dedicated to all of us.
Soldiers who have done incredible
things in the liberation campaign of Italy and in particular in the Winter
Line. Monterotondo, Montelungo, Monte Camino, perhaps did not have the
attention of history as the D-Day or the battle of Bulge, but they were battles
of attrition to the limits of human endurance.
The day of the first meeting of
the Italian section of the Third Division, while we were traveling by car,
Chris's eyes searched the horizon to find Monterotondo, for him it was a whole
new world, as it had been for his grandfather, new mountains, new plains .
The car ran along the road of
memory, it was the memories, the stories of the grandfather who took shape and
color; they were houses, mountains, trees, hills, sky, rivers, it was all, it
was emotion, closeness, smell, sounds, perceptions.
Our mission to honor and remember
was taking the nephew to the grandfather's memories and I was living those
moments with him.
We all arrived at the Best
Western Hotel in Cassino, we came from Rome, Florence, Pistoia, Aquila, Udine,
Milan, Naples, Virginia and Colorado.
All united by a single symbol,
which greeted us by welcoming the entrance to the Hotel.
The first scheduled visit was in
the tragedy sites of the 36th Texas Division on the Gari-Rapido river; From the
hill, the view of the river and the battlefield immediately made it clear why
over 1,000 American soldiers fell in two days.
I remember the silence of Tory
and Chris in front of the bare plain of trees, crossed by a small impetuous
river. The battlefields, between San Pietro Infine and Cassino, make this
effect because they remain intact in many cases and give the exact perception
of the sacrifice that took place 75 years ago.
After the lunch break we felt the
emotion running like blood in the veins and it was true emotion when in one of
the last curves Chris saw the hill of Monterotondo for the first time.
The following was a great moment
for him and for all of us. Until we arrived at the exact point where the
grandfather performed his heroic deeds, where the holes of the 30th regiment
are still visible in the woods, as if time had stopped. We saw Chris sit in a
hole and remain silent looking around, as if to look for the spirit of his
grandfather, who still runs among those trees admired by his soldiers.
Once I read that one appreciates
more life when one is conscious of what has been done by men in order to make
it free from all slavery.
Watching Chris out of the woods,
in his smile, I had that perception, I think he breathed better the fresh air
of the evening and felt even more the grandfather near him.
The next stop, also in
Monterotondo, was the cave of Audie Murphy, today the area has been cleaned,
there is a road sign indicating the location, an information panel and a pole
to hoist the American flag during the celebrations. Monterotondo, a small
forgotten hill, which kept in its woods the war of Britt, and the war of
Murphy, two giants of American history of the second world war.
Returning to the cars, in the
silence that takes me when I leave these areas, I was happy, because today I
can write to all of you, readers of this magazine and members of the whole
Third World Association of Infantry, that the mission was accomplished thanks
to the work of all the people of the Association and in particular of the
Historicus Museum which is located in the area, our operative base in the area,
and in particular of Maria Cristina Verdone who managed to obtain the
authorization of the owner of Monterotondo to the management of the area and
that in recent months has run far and wide throughout the area to create the
event that we all expected.
Today, thanks to you and all the
members of the Third Infantry Division outpost 16, we can say that the area can
be visited every day of the year, with convenient information and information
boards.
But the day of December 7, seemed
to never end, and after Britt and Murphy it was time to honor Floyd K
Lindstrom, the Medal Of Honor to which we dedicated the Italian section of the
Third Infantry Division.
The places where he has obtained
the highest honor have been identified recently and have been very suggestive
for all participants. In the area everything remained as it was then, even a
tank of petrol, rusted by time, was present along the way. The ruins of the
house where the emergency room was located, the church where the corpses were
laid, today have in front of them the American flag that flies and remembers
that one day they passed the Cottonbalers with their motto "Volere e
potere" .
Impressive view of the mountain
from the point where the boys of the 7th regiment began to climb to conquer
Montecamino. We'll climb the summit next June with Chris and Tory and maybe
even Toby ... to get to the exact spot where Lindstrom showed his courage.
But the surprises were not
finished and were concentrated in the Historicus museum of Caspoli, which
preserves numerous artifacts and objects belonging to the soldiers of the Third
Infantry Division. Inside the museum there is now a wall dedicated to the Third
Infantry Division and the surprise for Chris was to find the original photos of
his grandfather framed on the wall and this was for him the grand finale of an
unforgettable day for him.
Throughout the day and the days
to follow, Victor was not only the one who translated into English for Chris,
but our historian, who told details of his research done over the years on the
battles along the Winter Line.
In the evening, during the
interminable, typical Italian dinner, we gave Chris and Victor the title of
honorary members of our outpost.
The following two days were
dedicated to visiting the sites of the battles of the Winter Line and Cassino,
with participation in the official ceremonies of the 75th anniversary of the
Battle of Montelungo by the Italian departments with the Allies, with the
presence of the Head of the State, the Minister of Defense and the highest
military positions.
Three unforgettable days in the
memory of all, three days that were just a beginning, because we know that
Victor will ton in June and also Chris.
We are already at work for the
75th anniversary of the landing of Anzio and for the 75th anniversary of the
liberation of Rome.
Greetings to all readers
Luigi Settimi - Outpost # 16
Italy.
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