domenica 6 novembre 2022

6 Novembre 1943 - 79° anno, gli attacchi su monte rotondo e monte lungo

 

Il mese di novembre, vide l’intera Terza Divisione di Fanteria, incaricata di liberare le città lungo l’asse della Highway Six (la S.S. 6 Casilina) e successivamente raggiungere e conquistare le tre montagne che dominavano la valle a nord del villaggio di Mignano e che costituivano un ostacolo per le forze corazzate per proseguire la marcia su Roma.

Erano la collina di Monterotondo sulla destra della Highway Six; di Montelungo sulla sinistra e di Monte la Defenza (Monte Camino) sempre sulla sinistra. Le tre montagne, con la via Casilina nel mezzo, rappresentarono un ostacolo per quasi due mesi ed impegnarono migliaia di uomini. Alla fine si contarono oltre 120 medaglie tra le truppe americane e italiane cobelligeranti. 

Per l’attacco sarebbero stati utilizzati il 15° reggimento, obiettivo Monterotondo e Montelungo ed il 7° reggimento, obiettivo monte La Defenza, al confine con il settore e obiettivo d’attacco Inglese, Monte Camino.

Le pattuglie di esploratori segnalavano diversi campi minati, trappole e postazioni di mitragliatrici su tutte le montagne, difese da unità della 3a divisione Panzergrenadier e della divisione Hermann Göring, ancora efficienti, nonostante le pesanti perdite subite fino a quel momento.

ll generale Truscott, che aveva avuto il comando della 3ª divisione di fanteria dall'aprile del 1943,  aveva messo in riserva il 30°reggimento di Fanteria, tenendolo pronto per l’assalto decisivo in quella zona quando le difese Tedesche sarebbero state sul punto di crollare.

Ma la situazione tattica venutasi a trovare sul monte Camino, nel settore Inglese, dove la 56ª  divisione Inglese era bloccata e veniva decimata; portò il generale Inglese McCreery a chiedere a Clark una maggiore pressione per aiutare la 56ª  divisione.


Il generale Clark acconsentì chiedendo al generale Lucas un maggiore sforzo; quest’ultimo chiese al generale Truscott, comandante delle truppe dell’area definita come “Mignano Gap” (varco di Mignano), di impiegare anche il 30°reggimento di fanteria in una manovra avvolgente.

Truscott protestò, vedendo in questo lo spreco di un reggimento, ma obbedì agli ordini inviando il 30°reggimento. I soldati partirono subito a bordo dei camion verso Presenzano, nei pressi di Rocca Pipirozzi, da qui raggiunsero le zone presidiate dalla 45ª Divisione e avanzarono verso ovest lungo la “Cannavinelle Hill”, un sentiero di montagna scavato per l’occasione da un battaglione di Ranger, per prendere Monterotondo da Est, in una manovra di aggiramento delle postazioni nemiche.

Al reggimento, affaticato, bagnato per la pioggia che non terminava mai e infreddolito per le temperature basse del periodo, fu ordinato di conquistare e tenere la strategica posizione di Monterotondo che permetteva ai tedeschi di controllare la strada principale per Roma.

Alla pioggia si unì anche la neve, ed il 30° rgt di fanteria la mattina del 6 novembre attaccò compiendo pochi progressi. Al loro fianco, ad ovest, il 15° rgt di fanteria non era riuscito a conquistare la prima vetta di Montelungo, entrambi non avevano raggiunto i loro obiettivi e occorreva un nuovo attacco.

Il 6 novembre il 15th reggimento non aveva conquistato il suo obiettivo, le prime colline di Montelungo. 

Audie Murphy con la sua compagnia si era rifugiato in una grotta tra Montelungo e Monterotondo, in una posizione avanzata. Mentre il resto del 15th si organizzava per un nuovo attacco a Montelungo.











                                                                        Audie Murphy









sabato 5 novembre 2022

5 Novembre 1943 - 79° Anno. Il Tenente colonnello Jack Toffey

 

Il tenente colonnello Jack Toffey disse “la strada per Roma è lunga e per molti aspetti è come la strada per l’inferno, buone intenzioni incluse”. Toffey non comandava che uno dei cento battaglioni alleati sparsi fra il tirreno e l’adriatico, ma la sorte sua e dei suoi uomini era identica a quella di tutto l’esercito. Il tenente colonnello era il prototipo dei giovani comandanti che avevano combattuto in Marocco, in Tunisia e in Sicilia, così come la sua unità; il 2° battaglione del 7° reggimento di fanteria della 3° Divisione di Fanteria; era un esempio di tutte le unità che stavano cercando di snidare i tedeschi dalla linea d’Inverno. Toffey era contento di essere di nuovo sotto il comando di Truscott e orgoglioso di far parte della terza divisione, “la migliore in occidente” scriveva; e del 7° reggimento in cui avevano militato Marshall ed Eisenhower. “La vita è buona” scriveva alla moglie Helen a Columbus. Arrivato in Italia nelle ultime ore della battaglia di Salerno si era sentito “di nuovo un vero soldato”. George Biddle che per un mese lo seguì e ne raccolse le impressioni oltre che disegnare bozzetti e dipingere acquarelli, scrisse di lui “era un uomo instancabile, sembrava portasse sulle spalle l’intero battaglione, di mente acuta, sottile e di un umorismo virile, salace, tipico degli americani.” Era onnipresente: incitava i suoi uomini ad avanzare, dirigeva il fuoco dell’artiglieria, interrogava i prigionieri, portava via i morti e i feriti. Avanzarono dopo Salerno fino al fiume Volturno, lo superarono dopo aspri scontri, risalendo la statale 6 Casilina che i soldati chiamavano “la strada della vittoria”. Marciavano con fatica. I contadini piangevano i loro morti o frugavano fra le macerie della propria casa per recuperare una pentola di rame o una bambola di pezza. Si lasciarono alle spalle l’acciottolato di Liberi, di Roccamonfina e di Pietravairano, con gente vestita a lutto e i bambini piccoli con fogli di giornale al posto dei pannolini. Scoppiavano le mine, sparavano i fucili e troppo spesso Toffey si chinava su un giovane morente e sussurrava: “sta arrivando la barella. Tieni duro, ragazzo”. La sera istallavano il posto di comando del battaglione in qualche grotta annerita dal fumo o nel solaio di un cascinale, dormendo in terra o sulle foglie secche. Toffey dormiva con il telefono vicino all’orecchio, pronto a rispondere se per caso lo avessero chiamato col suo nome in codice “Paul Blue Six”. Nei suoi discorsi si domandava come sviluppare “l’istinto di uccidere; i nostri ragazzi non sono professionisti e bisogna condizionarli perché lo acquisiscano”. Non parlò mai alla moglie della possibile morte più volte sfiorata in battaglia, come su monte Costa, quando piovvero bombe intorno a lui, intento a fumare la pipa e scrivere una lettera proprio a lei. Con il suo battaglione impararono a evitare i crinali a coprire con il fango lo scintillio degli elmetti e delle gavette. Tendevano l’orecchio per percepire il miagolio dei gatti, uno dei segnali preferiti dai tedeschi. Toffey continuava a dare consigli ai suoi ragazzi “siate vigili e resterete vivi” a degli ufficiali appena arrivati disse “imparate a conoscere uno per uno tutti gli uomini del vostro plotone per nome e non soltanto per i loro pregi e difetti. Abbiamo un bisogno disperato di voi. Avrete dei subordinati meno bravi di quelli che avevate in patria. Scoprirete che la vostra compagnia ha perso il sergente maggiore e che il sergente più esperto del plotone è morto. Ma noi abbiamo bisogno di voi e abbiamo un lavoro da svolgere. Che nessun ufficiale vada a letto senza avere prima controllato la sicurezza di tutto il perimetro e che non si abbandoni né una bandoliera né una borraccia, neanche uno spillo. Vi auguro tutta la fortuna possibile. Siamo felici di avervi con noi. Ricordatevi che se potrò aiutarvi lo farò.” La sua compagnia superò la linea Barbara, ma trovò una forte resistenza sulla Winter Line. Fino a quel punto, il battaglione aveva perso più della metà degli effettivi. Il 5 novembre, guardando i suoi soldati marciare nell’altipiano, Truscott ebbe a scrivere:

Macilenti, sporchi, infangati, scarmigliati, la barba lunga, le divise sbrindellate, gli stivali logori

A Mignano, nella valle sotto il monte Cesima, rimase solo la pioggia a osservare i soldati che sollevavano con i guanti i cadaveri cerei di altri soldati, americani e tedeschi e li issavano sul rimorchio di un camion, i vivi alle prese con i morti, finchè il veicolo non fu pieno. Fu qui che annotò:

Vorrei che la gente a casa, anziché pensare ai propri ragazzi come campioni di football, li pensasse come minatori rimasti intrappolati sottoterra o che muoiono soffocati in un incendio alto dieci piani. Vorrei che li pensasse infreddoliti, bagnati, affamati, pieni di nostalgia e spaventati. Vorrei, quando pensa a loro, che sentisse un nodo alla gola

Mignano era liberata. Toffey fu ucciso 3 giugno del 1944 a Carchitti nei pressi di Palestrina, non vide mai Roma liberata, si fermò a poche decine di chilometri.

 



5 Novembre 1943 - 79° Anno, per onorare e ricordare - Rock of The Marne!

 


Primi di novembre del 1943, i reggimenti 30th - 15th - 7th della Terza Divisione di Fanteria US Army, superato Presenzano raggiunsero il Passo di Mignano. Tra di loro Audie Murphy, Maurice Lee Britt e Floyd Lindstrom, tre destinatari di Medal Of Honor, (medaglia d'oro) e John B. Armstrong, destinatario di una Silver Star, (medaglia d'argento), alla fine dei combattimenti, alla metà di dicembre, si contarono oltre 120 medaglie su questa valle. 

Il 5 novembre il 7th reggimento "Cottonbaler" superato Caspoli iniziò il suo attacco a Monte Camino, la montagna più alta delle tre, che erano l'obiettivo della Terza Divisione. Monte Rotondo, Monte Lungo e Monte Camino.

Per raggiungere la vetta occorrevano quasi 4 ore di salita sotto il costante tiro dei tedeschi dalle alture. Nei giorni successivi, per il trasporto dei feriti a valle, venne organizzata la più lunga fila di barellieri della Seconda Guerra Mondiale.


   Passo di Mignano, da sinistra a destra, Monterotondo, via Casilina, Montelungo, Monte La Defenza       sullo sfondo a destra (Monte Camino)



    Ufficiali del 30th reggimento prima dell'attacco a Monterotondo


   Vetta di Monte Camino, solo dalla vetta si comprende quali difficoltà hanno incontrato gli assalitori.



   Monte Camino, Land Of Medal, cartello informativo nel punto di massima avanzata del 7th                    reggimento.


    Soldati del 30th reggimento durante la manovra per raggiungere Monterotondo.

 







sabato 4 giugno 2022

Due Medal of Honor, il 3 giugno 1944, il giorno prima della liberazione di Roma


Ad un solo giorno dalla liberazione di Roma, il 15° reggimento di fanteria della Terza Divisione subì un contrattacco tedesco, preludio della successiva ritirata. Alcune compagnie rimasero intrappolate e due soldati scelsero di sacrificare la loro vita per salvare quella dei loro compagni, più giovani di loro. Per queste azioni vennero decorati con la Medal of Honor.

Non videro mai Roma, restarono lungo la strada che portava alla città Eterna.



Valmontone 3 giugno 1944



Pvt. HARVEY JOHNSON

TERZA DIVISIONE DI FANTERIA

15th RGT.

COMPANY H

MEDAL OF HONOR




Per valore e coraggio a rischio della vita al di sopra e al di là del proprio dovere. Pvt. Johnson ha deciso di sacrificare la sua vita affinché i suoi compagni potessero districarsi da un'imboscata. Sfidando il fuoco ammassato di circa 60 fucilieri, tre mitragliatrici e tre carri armati da posizioni distanti solo 25 iarde, si alzò in piedi e fece segno al suo capo pattuglia di ritirarsi. L'intera area era illuminata dai razzi nemici. Quindi, nonostante il fuoco di mitragliatrice da 20 mm, fucile mitragliatore e fucile diretto contro di lui, Pvt. Johnson avanzò oltre il nemico con una lenta andatura deliberata. Sparando dal fianco con il suo fucile automatico, riuscì a distrarre il nemico e permise ai suoi 12 compagni di fuggire. Avanzando a meno di cinque metri da una mitragliatrice, svuotando la sua arma, Pvt. Johnson ha ucciso i tedeschi della postazione. In piedi in piena vista del nemico, ha ricaricato ed ha attaccato i fucilieri a sinistra, sparando direttamente nelle loro posizioni. Ne uccise o ne ferì quattro. Una raffica di mitragliatrice lo ha colpito ed è caduto in ginocchio. Combattendo fino all'ultimo, si è tenuto stando in ginocchio ed ha inviato un'ultima raffica di fuoco contro un’altro tedesco. Fatto questo, crollò in avanti morto. Pvt. Johnson aveva volontariamente dato la vita affinché i suoi compagni potessero vivere. Questi atti da parte del Pvt. Johnson sono stati un'ispirazione per l'intero comando e sono in linea con le più alte tradizioni delle forze armate. 


 


HERBERT F CHRISTIAN

TERZA DIVISIONE DI FANTERIA

15th RGT

BATTLE PATROL, COMPANY E

MEDAL OF HONOR






Per valore e coraggio a rischio della vita al di sopra e al di là del proprio dovere. Il 2-3 giugno 1944, alle 01:00, Pvt. Christian decise di sacrificare la sua vita affinché i suoi compagni potessero districarsi da un'imboscata. Sfidando il fuoco ammassato di circa 60 fucilieri, tre mitragliatrici e tre carri armati da posizioni distanti solo 30 iarde, si alzò in piedi e fece segno alla pattuglia di ritirarsi. L'intera area era illuminata dai razzi nemici. Sebbene la sua gamba destra sia stata recisa sopra il ginocchio da colpi di cannone, Pvt. Christian avanzò sul ginocchio sinistro e sul moncone sanguinante della coscia destra, sparando con il suo fucile mitragliatore. Nonostante il dolore lancinante, Pvt. Christian ha continuato la sua missione auto-assegnata. Riuscì a distrarre il nemico e permise ai suoi 12 compagni di fuggire. Ha ucciso tre soldati nemici quasi in una volta. Lasciandosi dietro una scia di sangue, si fece strada in avanti di 20 iarde, si fermò in un punto entro 10 iarde dal nemico e, nonostante il fuoco intenso, uccise un uomo con una raffica di mitragliatore. Ricaricando la sua arma, sparò direttamente nella posizione nemica. Il nemico è apparso infuriato per il successo del suo stratagemma ed ha concentrato su di lui il fuoco di una mitragliatrice da 20 mm, una mitragliatrice e fucile, ma si rifiutò di cercare copertura. Mantenendo la sua posizione eretta, Pvt. Christian ha sparato con la sua arma fino all'ultimo. Proprio mentre svuotava il suo fucile mitragliatore, i proiettili nemici trovarono il segno e Pvt. Christian crollò in avanti morto. Il coraggio e lo spirito di sacrificio mostrato da questo soldato sono stati un'ispirazione per i suoi compagni e sono in linea con le più alte tradizioni delle forze armate.


 “…La Medal Of Honor eleva un singolo uomo dagli altri, lo sceglie e lo porta in alto. La sua azione in guerra si salda in maniera inscindibile con la sua vita privata, che ne aveva forgiato l’animo, il carattere.

In fondo erano qualità che aveva riconosciuto in tutti i soldati che aveva guidato in battaglia, ma la Medal Of Honor sembra dire “ho scelto lui”. Il soldato non sa ancora che la Medal Of Honor lo ha scelto, vive la sua vita militare, le sue paure, le sue azioni, come tutti i soldati. Ma è nel momento più critico, quando tutto sembra perso, quando la battaglia volge al peggio, quando ci sono in ballo le vite di tanti soldati o di civili, è in quel momento che la Medal of Honor grida nella coscienza dell’uomo che ha scelto “agisci!” e l’azione che ne segue si manifesta agli occhi di tutti con l’ammirazione che fa di quel soldato un eroe al quale riconoscere l’onorificenza più grande. Quando il nastro blu si posa sulle spalle del prescelto, la Medal of Honor termina la sua missione e torna a scegliere un altro eroe. …”

Brano tratto dalla bozza del libro in fase di scrittura:

Floyd Kenneth Lindstrom, a boy a soldier a Hero.

Di luigi settimi


A queste due storie è dedicato questo brano: 


Rock of the Marne..




 


giovedì 17 marzo 2022

Per gentile concessione del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti foto febbraio marzo 2022

 


Annie Laura Bailey, una delle prime donne in Georgia a unirsi al Corpo ausiliario dell'esercito femminile nel 1943, parla con Army Spc. Dionna Smith, sinistra, e Army Spc. Ahmyra Hollis alla Bethel Missionary Baptist Church a Statesboro, Georgia, 27 febbraio 2022. Bailey è stata premiata nell'ambito del Women's History Month, che riconosce i contributi che le donne hanno dato alla nazione.  Rock of the Marne!




Un paracadutista con la 3a Brigade Combat Team, 82nd Airborne Division, presenta un soldato polacco a un fucile da tiratore scelto della squadra M110A1 durante un evento di addestramento a Zamość, Polonia, 28 febbraio 2022.





Soldati assegnati alla 16a brigata di supporto trasportano M1 Abrams dal cantiere Coleman a Mannheim, Germania, a Grafenwoehr, Germania, 28 febbraio 2022. I carri armati fanno parte della 405a brigata di supporto sul campo dell'esercito dell'esercito preposizionato Stock-2. L'esercito americano in Europa e in Africa sta disegnando l'APS-2 in preparazione per supportare la 1a squadra di combattimento della brigata corazzata, la 3a divisione di fanteria, schierandosi in Germania.




Una squadra di esercitazione dell'Air Force partecipa al concorso Invitational Drill Down della 37th Training Wing presso la Joint Base San Antonio, il 5 marzo 2022.



Un B-52H Stratofortress dell'Air Force sorvola le Alpi, 7 marzo 2022.



Il capitano dell'esercito Kevin Krupp riceve un premio dal colonnello polacco Sławomir Kojło durante l'esercitazione Saber Strike in Polonia, 26 febbraio 2022. L'esercitazione dura fino a marzo con circa 13.000 partecipanti provenienti da 13 paesi.


Navy Petty Officer 2a classe Shardae Hamilton si trova in formazione durante un'ispezione uniforme sul ponte di volo della portaerei USS Carl Vinson durante le operazioni nell'Oceano Pacifico, 11 febbraio 2022.



I soldati assegnati alla 1a Brigata di cavalleria aerea, che è in Europa per l'operazione Atlantic Resolve, assistono negli sforzi per spostare AH-64 Apache e UH-60 Black Hawk dalla Grecia alla Polonia per supportare la decisione degli Stati Uniti di aumentare la propria presenza e attività in Europa come parte del suo forte e incessante impegno nei confronti degli alleati e dei partner della NATO.



Navy Petty Officer 1st Class Jake Sampson, assegnato alla USS Makin Island, cavalca a bordo di un elicottero MH-60S Seahawk sull'Oceano Pacifico, 9 febbraio 2022.


Un soldato partecipa a Saber Strike presso l'area di addestramento militare Lest, Slovacchia, 8 marzo 2022. L'esercitazione, che include la partecipazione di 13 nazioni alleate e partner della NATO, è progettata per mostrare le capacità della NATO di operare in condizioni austere e dimostrare la forza collettiva.



giovedì 3 febbraio 2022

Anniversario Morte di Floyd K Lindstrom 3 febbraio 1944


Il 3 febbraio del 1944, durante un contrattacco tedesco, 
moriva nei pressi di Anzio, il soldato Floyd K. Lindstrom.



Terza Divisione di Fanteria US Army
7° reggimento "Cottonbalers"
3° Battaglione
Compagnia H (mitraglieri)



A lui è dedicata questa sezione dell'Associazione 
della Terza Divisione di Fanteria US Army.

Ancora una volta difese i suo fratelli in armi.
Prese la sua mitragliatrice, disse a loro di ritirarsi 
e che gli avrebbe coperto le spalle.
Loro si ritirarono e si salvarono.
Non lo videro mai arrivare, disperandosi.
Un colpo di mortaio centrò al sua posizione
Fu ritrovato il 6 giugno del 1944
il giorno del DDay

Floyd K.Lindstrom
l'11 novembre del 1943
sulle rocce di monte Camino, lungo la winter line
venne decorato con la Medal Of Honor
per aver difeso con la sua mitragliatrice
la sua compagnia da un contrattacco tedesco.
Non vide mai la sua medaglia
disse ai suoi comandanti, ad Anzio, che la cerimonia poteva
attendere, lui sarebbe andato in missione con i suoi fratelli in armi.

a lui, la nostra gratitudine
per quanto ha fatto
per il messaggio che ci ha lasciato
per la sua storia
sei sempre con noi.


On February 3, 1944, during a German counterattack, 

died near Anzio, Private Floyd K. Lindstrom.

This section of the Association is dedicated to him 

of the US Army Third Infantry Division.



Once again he defended his brothers in arms.

He took his machine gun, told them to stand down. 

and that he'd have his back.

They retreated and saved themselves.

They never saw him coming, despairing.

A mortar hit his position.

He was found on June 6, 1944

on DDay



Floyd K. Lindstrom

November 11, 1943

on the rocks of Monte Camino, along the winter line

was decorated with the Medal of Honor.

for defending with his machine gun

his company from a German counterattack.

He never saw his medal

he told his commanders at Anzio that the ceremony could

wait, he would go on a mission with his brothers in arms.

to him, our gratitude

as far as he's done

for the message he left us

because of its history


you're always with us.














domenica 23 gennaio 2022

Maurice Lee Britt a Nettuno..

 


Maurice Lee Britt
Terza Divisione di Fanteria
30th Reggimento
3° Battaglione
Compagnia L

Maurice Lee Britt, Medal of Honor a novembre del 1943, il 23 gennaio del 1944 era in prima linea con la sua compagnia nelle Paludi Pontine, nei pressi di un incrocio stradale in zona Canale Mussolini. L’esperienza maturata nei mesi di combattimento gli fece capire che i tedeschi in quell’incrocio avevano piazzato delle mitragliatrici ben mimetizzate, ma non sapeva dove. Era sicuro che avrebbero fatto fuoco quando tutti i suoi e quelli delle altre compagnie sarebbero stati allo scoperto.

Per questo motivo, per riuscire a snidarle, disse ai suoi di tenere gli occhi aperti e vedere da dove partiva il fuoco per indirizzare i colpi di mortaio e di artiglieria e iniziò a correre alla sua maniera esponendosi volutamente al tiro delle mitragliatrici tedesche. Anche qui la sua velocità, il suo coraggio ebbero la meglio.

Le mitragliatrici aprirono il fuoco dichiarando la loro posizione ed i mortai americani le ridussero al silenzio. L’azione di Britt aveva salvato la vita a tanti soldati americani che in segno di rispetto chiamarono e ricordarono quell’incrocio stradale come "Incrocio Britt".

Il giorno successivo, il 24 Gennaio, il capitano Britt ed il suo amico cap. Burleigh  Packwood, partirono volontari per una missione di ricognizione che aveva lo scopo di osservare una dozzina di carri armati tedeschi in avvicinamento; erano i primi segni del contrattacco successivo allo sbarco.

Britt ed il suo amico si posizionarono all’interno di un casale in pietra semidistrutto e lo usarono come posto di osservazione per dirigere il fuoco dell’artiglieria contro i carri in avanzata.

Un carro armato tedesco, avendo capito che all’interno del casale poteva trovarsi un posto di osservazione, si avvicinò a circa 300 mt dall’edificio prima di sparare un proiettile perforante che colpendo la casa penetrò per parecchie pareti prima di esplodere nella sala dove era il capitano Britt. L'esplosione gli strappò il braccio fino al gomito, gli fratturò la gamba e tre dita dei piedi. Britt, mentre era seduto in mezzo alle macerie, raccolse il suo braccio mozzato con la mano sinistra e disse: "Ho sempre pensato che sarebbe andata a finire così!" quello era il braccio con il quale teneva il pallone da football.

Le sue azioni del 22 e 23 Gennaio, nella testa di ponte di Anzio, gli valsero il “Distinguished Service Cross”, la seconda più alta decorazione dell'esercito degli Stati Uniti, assegnata per ardimento ed estremo rischio della vita.

Nel febbraio del 1944, Britt fu evacuato per gli Stati Uniti per le cure mediche presso il Lawson General Hospital di Atlanta, la guerra per lui era finita.



                                                                 Italy